Ammettiamolo! Non vediamo l’ora di tornare a viaggiare. Ma come? E per quali destinazioni è possibile farlo? Negli ultimi giorni, in concomitanza delle vacanze di Pasqua, si sono verificate partenze di nostri connazionali verso le Canarie e questo ha creato non pochi dubbi ed incertezze, qualora ce ne fosse ancora bisogno. Per questo motivo abbiamo deciso di fare chiarezza sul concetto dei voli covid tested. Per aiutarci in questo percorso abbiamo deciso di fare un salto indietro nel tempo ed iniziare a ripercorrere le principali note emanate dai nostri ministeri. L’8 novembre 2020 l’Istituto Superiore di Sanità ha espresso parere “non ostativo” al trasporto aereo a patto che venga garantita la verifica di negatività dei passeggeri all’infezione acuta da SARS-COV-2.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre 2020 si da avvio alla sperimentazione dei voli covid tested, ossia i voli per i quali l’imbarco ai passeggeri è consentito a seguito di obbligatorio test antigenico rapido eseguito prima dell’imbarco o a seguito di presentazione di certificazione attestante il risultato negativo di un test molecolare (RT PCR) o antigenico, effettuato per mezzo di tampone, non oltre le 48 ore precedenti l’imbarco. Lo stesso decreto stabilisce che è consentito l’ingresso in Italia con voli «Covid-tested», operativi dagli aeroporti di Francoforte «Frankfurt am Main», Monaco di Baviera «Franz Josef Strauss» Atlanta «Hartsfield-Jackson», New York «John Fitzgerald Kennedy» e «Newark Liberty», con destinazione l’aeroporto internazionale «Leonardo da Vinci» di Fiumicino. In questi casi per l’ingresso (o transito) in Italia non è previsto l’obbligo di isolamento fiduciario (quarantena).
Con ordinanza del 9 marzo 2021 stessa possibilità viene data ai voli in arrivo all’aeroporto di Milano Malpensa da Atlanta e New York.
Per concludere il 2 aprile 2021 il Ministero della Salute ha aggiornato i famosi elenchi di cui vi abbiamo già parlato in un nostro precedente articolo (clicca qui).
L’ordinanza, in vigore fino al 30 aprile 2021, prevede che al rientro in Italia sia obbligatorio:
- sottoporsi a tampone (molecolare o antigenico) effettuato nelle 48 ore prima dell’ingresso in Italia e il cui risultato sia negativo
In aggiunta è obbligatorio:
- sottoporsi a prescindere dall’esito del test molecolare o antigenico di cui sopra, alla sorveglianza sanitaria e ad isolamento fiduciario per un periodo di cinque giorni
- sottoporsi al termine dell’isolamento di cinque giorni ad un ulteriore test molecolare o antigenico
Queste disposizioni, ad eccezione del tampone in entrata descritto al primo punto, non si applicano nei casi previsti dall’articolo 51, comma 7, del Dpcm 2 marzo 2021, consultabili nella sezione Deroghe.
Vi raccomandiamo, in ogni caso, di consultare preventivamente la Scheda Paese su ViaggiareSicuri: le autorità locali potrebbero ancora mantenere restrizioni all’ingresso per i viaggiatori (anche provenienti dall’Italia) e di rivolgervi sempre al vostro agente di viaggi prima di infilarvi in labirinti spesso senza uscita.